I pazienti cirrotici, che per lungo tempo sono stati ritenuti ipocoagulabili, presentano invece secondo le più recenti evidenze una situazione di coagulabilità “ribilanciata” nel contesto di una riduzione della sintesi sia dei fattori procoagulanti che di quelli anticoagulanti.

I test tradizionali come PT/INR riflettono soltanto la riduzione della sintesi dei fattori procoagulanti, e quindi non sono rivelatori del rischio trombotico o emorragico di questa popolazione.

Una recente revisione della letteratura ha discusso l’applicazione dei test viscoelastici (VET) ai pazienti cirrotici sia trapiantati che non trapiantati. I VET sono largamente correlati con i test tradizionali come la conta piastrinica ed i livelli di fibrinogeno, ma sono potenzialmente meno accurati nei pazienti con bassi livelli di fibrinogeno.

Questi test possono risultare utili nell’identificare i pazienti a maggior rischio di complicazioni da ipercoagulabilità post-trapianto, e riflettono cambiamenti nell’emostasi nei pazienti compensati.

Per quanto i VET siano stati associati ad una riduzione del supporto trasfusionale in diversi studi, l’assenza di emorragie nei pazienti che evitano le trasfusioni profilattiche potrebbe risultare ideale, e sono necessari ulteriori studi in proposito su pazienti in situazioni d’emergenza.

I prossimi studi sui VET, comunque, dovranno includere esiti clinicamente rilevanti su emorragie e trombosi.

Viscoelastic Testing in Liver Disease – Jessica P.E. Davis, Patrick G. Northup, Stephen H. Caldwell, Nicolas M. Intagliata – Annals of Hepatology – March – April, 2018 – Vol. 17 Issue 2 – pagg. 205-213

Una replica a “Test viscoelastici nelle epatopatie”