Coronavirus: Nuovi studi pubblicati su JAMA suggeriscono che il virus potrebbe attraversare la placenta.


Sono stati studiati 33 neonati nati da madri positive al SARS-CoV-2 nell’ospedale cinese di Wuhan. Di questi neonati nati da madri affette da polmonite al momento del parto, 3 su 33 (9%) hanno presentato sintomi da infezione SARS-CoV-2 a esordio precoce. Il sintomo più comune che hanno presentato questi 3 neonati è stata difficolta respiratoria e alla radiografia del torace si è diagnostica loro una polmonite”  – afferma Daniela Galliano, Medico Ginecologo esperto in Fecondazione Assistita, Direttrice del Centro IVI di Roma.

Il neonato più gravemente malato è nato prematuro e potrebbe essere stato sintomatico per questo e per asfissia e sepsi, piuttosto che da infezione da SARS-CoV-2”. Poiché durante il parto sono state implementate rigide procedure di controllo e prevenzione delle infezioni, è probabile che le fonti di SARS-CoV-2 nelle vie respiratorie superiori dei neonati fossero di origine materna. Sebbene 2 studi recenti condotti in Cina abbiano dimostrato che non vi sono risultati clinici di COVID-19 nei neonati nati da madri affette, e tutti i campioni, inclusi liquido amniotico, sangue cordonale e latte materno, sono risultati negativi per SARS-CoV-2, la trasmissione materno-fetale verticale non può essere esclusa nella coorte attuale di questo recente studio. Pertanto, è fondamentale sottoporre a screening le donne in gravidanza e attuare misure rigorose di controllo delle infezioni, quarantena delle madri infette e uno stretto monitoraggio dei neonati a rischio di COVID-19” – continua Daniela Galliano, Medico Ginecologo esperto in Fecondazione Assistita, Direttrice del Centro IVI di Roma.

Non sembra che il SARS-CoV-2 passi la barriera placentaria, ma se così fosse il feto potrebbe essere a rischio soprattutto all’inizio della gestazione, quando il cervello fetale è più vulnerabile. La placenta di solito impedisce a virus e batteri dannosi di raggiungere il feto. E consente agli anticorpi utili della madre di proteggere il feto da eventuali germi, prima e dopo la nascita. Tuttavia, alcuni virus penetrano nel feto. L’esempio più recente è Zika , che può causare microcefalia e danni neurologici profondi, soprattutto se contratta nel primo e nel secondo trimestre. Il nuovo coronavirus non sembra appartenere a questa categoria più pericolosa. In tal caso vedremmo livelli più elevati di aborto spontaneo e parto prematuro” – conclude Daniela Galliano.

Neonatal Early-Onset Infection With SARS-CoV-2 in 33 Neonates Born to Mothers With COVID-19 in Wuhan, China – Lingkong Zeng, Shiwen Xia, Wenhao Yuan, Kai Yan, Feifan Xiao, Jianbo Shao, Wenhao Zhou – JAMA Pediatr. 2020; doi: 10.1001/jamapediatrics.2020.0878

FONTI | https://ivitalia.it/ www.rmanetwork.com