Scompenso cardiaco: raccomandazioni per abbassare il rientro in ospedale


Regole scompenso cardiaco

Seguendo sei raccomandazioni si potrebbe ridurre la percentuale di nuovi ricoveri dei pazienti già colpiti da scompenso cardiaco.

Elizabeth H. Bradley, docente di salute pubblica presso la Yale University di New Haven, spiega:

se tutte e sei vengono messe in pratica, le riammissioni potrebbero scendere del 2%. Per dirla in cifre, un milione di persone l’anno vengono ricoverate per scompenso cardiaco negli Stati Uniti, e circa 250.000 sono di nuovo in ospedale entro un mese. Il 2% di 250.000 vuol dire un risparmio netto sopra i 100 milioni di dollari l’anno”

La prof.ssa è autrice di uno studio dell’American Heart Association pubblicato sulla rivista Circulation: Cardiovascular Quality and Outcomes.

Il modo migliore per ridurre le riammissioni resta da stabilire. Diversi studi hanno descritto interventi per ridurre i ricoveri ripetuti, ma poco si sa circa la loro efficacia nella vita reale, fuori dal contesto del trial clinico controllato”.

I medici hanno analizzato i dati di un’indagine eseguita nel 2010-2011 negli ospedali che partecipano a programmi nazionali per la riduzione dei ricoveri ripetuti:

ci siamo concentrati sui pazienti con scompenso cardiaco a causa dei tassi di riammissione più elevati e per la loro inclusione nel programma nazionale di incentivazione”, spiega la prof.ssa Bradley.

Le sei raccomandazioni che ne sono scaturite sono le seguenti:

  1. Collaborare con i medici del territorio per gestire i ricoveri ripetuti.
  2. Disporre di un piano terapeutico supervisionato dagli infermieri.
  3. Avviare una collaborazione con gli altri ospedali per la messa a punto di strategie comuni volte alla riduzione dei ricoveri.
  4. Concordare follow up, visite e appuntamenti con il paziente prima che esca dall’ospedale.
  5. Inviare in anticipo al medico curante le informazioni relative alla dimissione del paziente.
  6. Far avere al paziente i risultati dei test ricevuti dopo la dimissione.

Secondo i dati della ricerca, su 600 ospedali analizzati, soltanto il 7% metteva in pratica tutte le raccomandazioni:

i nostri dati sottolineano l’importanza di un sistema di cure integrate basato sul coordinamento tra i diversi fornitori di assistenza sanitaria finalizzato a ridurre i ricoveri ripetuti. E se gli ospedali cominciassero a seguire tutti e sei questi consigli sarebbe già un buon punto di partenza”, precisa la prof.ssa Bradley.

italiasalute

Una replica a “Scompenso cardiaco: raccomandazioni per abbassare il rientro in ospedale”